Вход/Регистрация
Итальянский с любовью. Осада Флоренции / L'assedio di Firenze
вернуться

Гверрацци Франческо Доменико

Шрифт:

Capitolo Decimo

Fra’ benedetto da Fojano

La innocente vergine dorme supina sopra un lettuccio a canto quello del padre, le mani tiene abbandonate lungo i bei fianchi, le gambe tese, il capo alquanto chino su la spalla destra in dolce atto di quiete. Perch'e sorride la vergine? Sogna aver l’ale alle spalle ed abbracciare su i fianchi un angelo ed esserne abbracciata. Sogna un cielo chiaro e sereno dove si avvolgono perpetuamente in moto armonioso miriadi di globi lucenti, e parle che il compagno le dica: Vieni, voliamo a raggiungere cotesta stella col`a che sopra tutte le altre scintilla: e volano, volano… l’aria percossa sibila loro dietro le spalle, e la stella `i raggiunta, poi da lontano contemplano un augellino che si affretta cantando, e il compagno riprende: Vieni, voliamo ad interrogare quell’augelletto – e in meno che non balena gli stanno sopra; lui invano raddoppia il batter dell’ale, e l’hanno preso: Dove vai, uccello, ch'e tanto ti affretti cantando? – Mi affretto a cibare i miei pennuti, e canto lieto al mio Creatore che mi fece rinvenire l’esca con la quale nutrirli. – Va, va, augelletto; cos`i ti sieno preste l’ale al volo e Dio ti preservi dal falco. – Poi il compagno riprese: L’ora della preghiera `i venuta; e cos`i dicendo comincia dolcemente un inno al Signore; ella si volse a contemplarlo in viso… – santi del paradiso! Vede le belle sembianze di Vico, le quali, quanto lui pi`u s’infervoriva nella preghiera, tanto pi`u diventavano luminose, roventi quasi, alfine i suoi occhi come feriti non possono sostenere la vista, ella si desta… e freme… raggio di sole penetrando traverso lo spiraglio della finestra si posava sopra le sue palpebre.

Le diverse bisogne compiute, Annalena si prostra e prega: “Vergine santissima, il primo pensiero della mia anima risvegliandomi era tuo… ora… non pi`u… ma tu vorrai perdonarmi… non ti ho supplicato che tu m’ispirassi per conoscere se mal facevo ad amare un ente mortale, come amo te?… e l’angelo custode da parte tua non mi ha dissuaso, anzi lui mi parve mi confortasse ad amarlo. Madre di Dio, ti raccomando il mio povero padre; – la mia genitrice gi`a da gran tempo al tuo fianco non abbisogna delle mie preghiere; – e poich'e cos`i piace al cielo, non meno ti raccomando il mio diletto…” Qui fissa contemplando la immagine, le parve che dal vetro dentro il quale stava custodita mandasse un baleno: volse la faccia, e…

Vico Machiavelli, splendido in vista quanto l’arcangelo Michele, cinto di forbita armatura, le comparve alle spalle; le lucide armi riflettendo nel vetro lo avevano fatto coruscare del baleno che offese la vergine.

Annalena balza in piedi e presta pi`u della gazzella si ricovra all’altra estremit`a della stanza. Vico con occhi dimessi cominci`o:

“Annalena, vi domando perdono; credeva ritrovare qui vostro padre e intendeva menarlo meco [15] alla rassegna della milizia. Dio vi mandi il buon giorno…”

15

meco = con me; teco = con te

E volgeva la persona in atto di andarsene. La vergine sempre nel suo ricovero con ambe le mani si fregava gli occhi, timorosa non fosse una illusione. Vico pervenuto sul limitare, stupefatto della strana accoglienza, si ferma ed esclama:

“Lena!”

“La vergine trasalisce, e non le riesce snodare la lingua.

“Lena!” ripete Vico e impetuoso si dirige con presti passi verso di lei cos`i favellando:

“Tanto vi sono ad un tratto diventato increscioso che voi mi rifiutate quello che onestamente non sapreste negare a qualsivoglia cristiano vi occorresse per via, un saluto di pace? In che vi offesi? I giorni vostri io non turbavо mai. Perch'e sorrideste ai miei ritorni, alle partenze sospiraste? Perch'e, secondo ch’io mi presentava o lieto o tristo, impallidiste o arrossiste? Erano lusinghe queste? Ed io ti reputavо pura, innocente, come l’alba del primo giorno che spunt`o su la terra! Ahi, tristo me! tu mi hai ingannato:… a voi tutte, femmine, Eva don`o l’arte di presentare all’uomo la morte sotto la specie di un frutto.”

La giovinetta rimaneva come sbigottita da cotesto linguaggio; la cagione dello sdegno non comprendeva; grosse lacrime le scorrevano lungo le guance; sentiva un immenso duolo opprimerle il cuore pronto a scoppiare: alla fine proruppe e, precipitandosi a terra, abbraccia in atto d’ineffabile angoscia le ginocchia di Vico. Questi a sua posta si smarrisce, le parole gli mancano, sta incerto su quanto dicesse o facesse.

“Oh! non mostrarmiti sdegnato”, favella la vergine: “In che ti offesi? Se non lo sapendo ti recai ingiuria, perdona; io sono semplice, e avvezza agli usi di villa… io non sorger`o da terra finch'e tu non mi abbi perdonato…”

Ebbro di amore Vico le stende le braccia e esclama:”Sorgi, sorgi; in questo modo atteggiata appena dovresti presentarti al cospetto della Divinit`a”.

“E tu, Vico, sei la mia Divinit`a…”

“Or dunque mi ami?…” E la solleva esultante.

“Se amore significa sentire la vita soltanto quando io ti veggo ed essere dolente quando mi stai lontano e pregare il cielo che ti conservi; se amore significa fiamma ardente che mi scorre dal capo alle piante allorch`i mi comparisci davanti, se udirti in ogni suono.., se in ogni oggetto vederti, se… se… questo significa amore, sopra tutte le cose io t’amo”.

“Mi ami?”

“Oh! tanto!… oh! tanto!…” E palma percoteva a palma.

“Or dunque vieni, prostrati qui davanti la immagine della Vergine; ecco mi prostro anch’io; giurami che tu sarai mia donna”.

“Lo giuro”.

“E che fuggirai gli sponsali di qualsivoglia altro uomo”.

“Lo giuro”.

“E che, morendo io, ti renderai monaca e finch'e ti duri la vita continuerai a ripararti nel chiostro”.

“Questo non giuro io”.

“Perch'e nol giuri?”

“Perch'e la morte mi scioglier`a subito dai penosi legami; e per la striscia luminosa che lascer`a nel firmamento la tua anima al cielo volando ti seguir`a la mia, fedele ancella nella morte, siccome ti fui nella vita”.

“Dio onnipotente, gran merc`i!” – esclama Vico, premendo con ambe le sue le mani della donzella: “qual merito avevo io mai onde tu mi compartissi tanta contentezza?”

“Ludovico Machiavelli alla rassegna!” Si ud`i gridare una voce forte e unito alla voce un percuotere raddoppiato all’uscio di strada.

“Ah! Il capitano Ferruccio”, – dice Ludovico e, balzato in piedi, lasciando le mani della donzella, precipita fuori della stanza.

Annalena correndogli dietro lo richiama:

“Vico! Vico! anche un istante… una parola.”

  • Читать дальше
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • 10
  • 11
  • 12
  • ...

Ебукер (ebooker) – онлайн-библиотека на русском языке. Книги доступны онлайн, без утомительной регистрации. Огромный выбор и удобный дизайн, позволяющий читать без проблем. Добавляйте сайт в закладки! Все произведения загружаются пользователями: если считаете, что ваши авторские права нарушены – используйте форму обратной связи.

Полезные ссылки

  • Моя полка

Контакты

  • chitat.ebooker@gmail.com

Подпишитесь на рассылку: